La filiera agroalimentare è un comparto che produce un immenso valore: pesa in modo determinante sulla bilancia commerciale italiana e l’innovazione e la tutela del settore saranno fondamentali per garantire sicurezza alimentare e cibo di qualità per il futuro.
Nel processo di digitalizzazione della filiera alimentare si inserisce Track, software ERP di tracciabilità e rintracciabilità alimentare progettato da Zuffellato Technologies, che si dirama nei quattro settori del comparto agroalimentare: Track Carni, Track Agri, Track Ittico e Track Alimenti.
Riportiamo l’intervista al nostro CEO Enrico Zuffellato uscita sulle riviste di settore Eurocarni, Il Pesce e Premiata Salumeria Italiana.
Chiediamo a Enrico Zuffellato, CEO di Zuffellato Technologies, che cosa c’è stato alla base dello sviluppo di Track.
“Tutto è nato da un’idea. Come in tutte le cose, le idee sono il motore per far crescere progetti e svilupparli. In questo caso l’idea di un nostro collaboratore, oggi in pensione, che ha avuto la grande capacità di ascoltare un cliente. Ancora una volta si dimostra quanto sia importante ascoltare i clienti, con attenzione, e cercare di portare loro soluzioni concrete che portino risultati”.
Quali sono state le tappe più importanti del percorso di Track sul mercato, e le sfide più difficili che ha dovuto affrontare?
“Le difficoltà quando si inizia un nuovo progetto bisogna metterle in conto, ma allo stesso tempo si vive un’importante fase di entusiasmo, perché nel mondo software creare qualcosa di nuovo è appassionante e coinvolge tutta l’azienda. In ogni settore che abbiamo analizzato e nel quale abbiamo avuto modo di confrontarci ci sono state difficoltà, ma sapevamo sin dall’inizio che sarebbe stato un bellissimo viaggio.
Per Track Alimenti la sfida più grande è stata quella di riuscire a standardizzare una procedura che potesse andare incontro a più esigenze, dalla filiera del grano a quella dei mangimi, da quella della lavorazione a quella della distribuzione. Non è stato facile raccogliere tante esigenze e provare a canalizzarle in un unico prodotto, ma ci siamo riusciti!
Per Track Carni, primo nato, la difficoltà ha riguardato la normativa, che all’inizio non era di facile di interpretazione. Rendere il software perfettamente aderente alla legge ha previsto varie analisi. Oggi Track Carni è uno dei programmi più precisi che si possano trovare sul mercato.
Track Ittico è l’ultimo nato in casa Track e rappresenta una grande sfida per il futuro. È ormai chiaro a tutti che la Blue Economy ha una rilevanza enorme nel settore alimentare in generale. La sicurezza di un prodotto fresco come il pesce non può prescindere da un programma flessibile ma allo stesso tempo super affidabile. Vediamo un grande sviluppo in questo settore e per questo stiamo investendo molto sul prodotto Track Ittico e sulle sue procedure”.
Quali sono i punti di forza di Track?
“Possiamo davvero dire che sono tanti e diversi tra loro: l’affidabilità, la sicurezza delle procedure e del dato, la flessibilità del prodotto, progettato per accogliere le richieste degli operatori.
Per Track Alimenti la capacità di gestione del magazzino e la sua valorizzazione, l’ubicazione dei prodotti, la gestione della materia prima: sono la massima espressione di un software che punta alla tracciabilità come elemento forza nell’intero ciclo produttivo dell’azienda alimentare.
Per Track Carni stiamo potenziando e migliorando la parte logistica: con un prodotto fresco e deperibile è fondamentale poter velocizzare il processo di evasione dell’ordine rispetto all’approvvigionamento della materia prima.
Per Track Ittico la gestione dell’allevamento e della trasformazione del prodotto pesce nelle vasche è il punto di forza della nostra soluzione specifica per il settore. Questo perchè l’articolo pesce non è mai lo stesso ed evolve nel ciclo di vita della produzione. Ma invece che parlare di punti di forza vorrei concentrarmi sugli sviluppi futuri: vogliamo migliorare le tecnologie, la user friendly, la capacità di produrre e analizzare dati sintetizzandoli e fornendoli al responsabile e al titolare.
Ma invece che parlare di punti di forza vorrei concentrarmi sugli sviluppi futuri. Vogliamo migliorare le tecnologie, la user friendly, la capacità di produrre e analizzare dati sintetizzandoli e fornendoli al responsabile e al titolare.
Già oggi la nostra forza consiste nel controllo dei dati, della marginalità e della produzione, che diventano fondamentali per guidare un’azienda alimentare. Ma vogliamo fare ancora meglio!”.
Qual è il vostro cliente tipo? Parliamo di PMI o realtà molto più grandi?
“Le realtà con le quali ci confrontiamo sono molto diverse, non solo per dimensione e struttura ma soprattutto per esigenze. Spesso lavoriamo con imprese dello stesso settore e della stessa dimensione ma con necessità completamente diverse. Ancora una volta ascoltare le persone che lavorano all’interno delle aziende è fondamentale. In ogni caso, il nostro mercato principale riguarda le PMI tra 0-100 mln€ di fatturato, aziende che hanno incredibili capacità di innovazione e che ancora oggi affrontano il mercato con coraggio e portano nel mondo il nostro made in Italy”.
La tracciabilità alimentare è diventata obbligatoria in tutta l’Unione Europea dal 1° gennaio 2005. Le aziende italiane di oggi percepiscono la normativa su tracciabilità e rintracciabilità come un obbligo o sono pronte a vederla come un’opportunità?
“La normativa sulla tracciabilità esiste ed è molto chiara, è un obbligo, ma questo non significa che le aziende non ne percepiscano le potenzialità. L’innovazione tecnologica e la crescita digitale che questo obbligo ha comportato sono sotto gli occhi di tutti: se oggi molte aziende possono parlare di sicurezza, sostenibilità, made in Italy, qualità, è anche grazie a software e processi che garantiscono al 100% questi aspetti. La tecnologia, usata nel modo giusto, dà sempre una mano”.
Abbiamo vissuto sulla nostra pelle come cambiamenti inaspettati possono stravolgere vite e processi produttivi. Le aziende devono sempre avere un attento occhio al futuro per prevedere o rispondere velocemente a questi cambiamenti: può dirci quali sono le nuove tecnologie e le nuove tendenze della tracciabilità alimentare in Italia e in Europa? Quali sono le sfide del futuro che le aziende devono essere pronte ad affrontare?
“Effettivamente le recenti alluvioni che hanno devastato un territorio come quello emiliano-romagnolo ci hanno fatto capire quanto sia difficile oggi prevedere i cambiamenti, soprattutto climatici. Dobbiamo renderci conto che il cambiamento climatico ha un impatto importante sul settore alimentare in generale e ancora di più su aziende che fanno della natura la loro sopravvivenza. Ed ecco che le tecnologie possono aiutarci a ridurre il rischio: software basati su tecnologie cloud come Track, nuove modalità di gestione dei magazzini che velocizzano la rotazione del prodotto, l’utilizzo delle etichette RFId che miglioreranno e velocizzeranno ulteriormente le fasi di produzione e l’evasione degli ordini. Insomma, le sfide sono tante, ma le tecnologie esistono per aiutarci ad affrontarle, anche quelle più complesse!”.